Fermarsi: decisione sofferta ma responsabile

La diffusione del Coronavirus, le implicazioni per la salute pubblica e le ricadute sull’intero sistema socio-economico sono per tutti (per chi ha responsabilità istituzionali e per i cittadini) un’esperienza senza precedenti.

Non ci sono possibili raffronti con altri avvenimenti che, nel corso della storia, siano stati altrettanto “dirompenti” per le certezze precostituite, per i costumi quotidiani, per i rapporti interpersonali.

Non esistono pratiche e procedure che possano essere riprese dagli accadimenti pregressi e i protocolli messi in atto si “reggono” sulle conoscenze scientifiche che il mondo della ricerca e della medicina sta acquisendo sul campo.

Non possono essere attivate soluzioni parziali, in luoghi e contesti specifici, ma è necessaria la collaborazione tra gli Stati nazionali per individuare risposte globali da applicare alla comunità mondiale.

Partito da mondi, un tempo considerati lontani, il virus – più che la globalizzazione economica e tecnologica – ha accorciato le distanze e sta interrogando non solo gli organismi internazionali ma i singoli cittadini chiamati a rispondere agli appelli dei Governi modificando le proprie abitudini e cambiando la propria quotidianità.

In questo contesto, le comunità – ancor di più in questa situazione – non possono e non devono abdicare al proprio protagonismo nella costruzione di società migliori, capaci di percorrere strade innovative e di trovare soluzioni per uscire migliori dalla crisi.

Chi, come L’Innesto, da anni opera come comunità a favore della comunità – ora più che mai – deve dare segnali decisi nella direzione della responsabilità a sostegno delle persone e dell’attenzione alla loro sicurezza, facendo attivamente la propria parte in quanto parte integrante del sistema socio-economico locale.

Nell’ottemperare con convinzione alle direttive nazionali, intendiamo – come sempre fatto – mettere al centro del nostro agire la tutela dei nostri soci, dei nostri lavoratori e delle persone a cui – in tutti questi anni – ci siamo rivolti per condividere scelte imprenditoriali per la crescita e lo sviluppo della nostra valle.

In questo spirito, da oggi – assumendo ulteriori precauzioni rispetto a quanto raccomandato – abbiamo deciso di interrompere ogni attività che possa indurre situazioni di assembramento e potenzialmente negative per il contenimento del contagio.

Sappiamo che le conseguenze per la tenuta economica della Cooperativa saranno gravi e di difficile gestione ma siamo altrettanto convinti che – a emergenza conclusa – si potrà ripartire insieme con maggiore determinazione e coesione.

Sospendiamo, oltre alle attività didattiche e a tutti gli eventi, anche l’attività di ristorazione e bar, piazzole carp fishing (PUCA) e di manutenzione del verde sino al 3 aprile.