Ci abbiamo provato ancora!
in queste ore, abbiamo concluso un’importante “fatica”: due mesi per tracciare un nuovo percorso a favore dello sviluppo locale, trascorsi fra incontri di presentazione ai potenziali partner, fitte relazioni con i territori (amministratori e operatori) e lavoro di progettazione.
L’occasione è stata data dal bando della Fondazione Cariplo per le Comunità resilienti. Il tema svolto è stato quello del rafforzamento e della condivisione diffusa di un’economia locale, ambientalmente sostenibile, che sia in grado di generare crescita, creare lavoro e favorire la permanenza sul territorio con una specifica attenzione che noi abbiamo voluto porre ai più deboli, convinti che non c’è resilienza senza inclusione sociale.
Grazie al confronto ricco e intenso con le amministrazioni e le comunità – da cui sono emersi importanti stimoli – il progetto si è arricchito e l’idea progettuale è maturata. Il titolo della proposta è passato da “Il Mercato di Valori di Val Cavallina – Il Mercato Diffuso” a “I Valori di Val Cavallina e il Mercato di Comunità”. Nello specifico, la proposta passa attraverso l’individuazione, la sistemazione e la ripresa del governo del patrimonio forestale e la coltivazione di aree agricole abbandonate (di disponibilità pubblica e/o privata) e la riqualificazione di attività legate alla silvicoltura, all’agricoltura biologica ed ecologica, all’allevamento e all’artigianato per la produzione di prodotti locali, il tutto finalizzato allo svolgimento di un’azione di presidio consapevole e allo sviluppo di un nuovo modello d’incontro tra produzione e consumo, sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale.
Il presupposto principale del Mercato è, dunque, che sia un “mercato dei valori” e che, cioè, vengano offerti al consumo solo quei beni frutto dell’impegno di quei produttori che fanno più fatica a confrontarsi con il circuito della grande distribuzione ma la cui dimensione aziendale permette spesso di presentare prodotti di qualità. Sarà un luogo d’incontro, basato su linee guida, dove i produttori locali creeranno un legame con i consumatori, raccontando i prodotti dei quali si assumono la responsabilità, il lavoro che ne è alla base, cosa definisce la loro qualità, cosa giustifica il prezzo praticato.
Intorno alla proposta de L’Innesto, si è catalizzato l’interesse di un’intera comunità e si è costituito un partenariato molto forte, fatto da tre Cooperative Sociali (L’innesto, Why Not e Nuova Solidarietà), dal Consorzio Servizi Val Cavallina (che cofinanzia il progetto a nome e per conto dei 20 comuni ad esso associati) e dai Comuni di Trescore Balneario, Casazza, Ranzanico e Vigano S.Martino.
Completano, se cosi la possiamo definire, la compagine di comunità che sosterrà e accompagnerà la realizzazione del progetto, la Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi, i 20 comuni aderenti al Consorzio (Endine Gaiano, Ranzanico; Spinone al Lago; Monasterolo del Castello; Bianzano; Gaverina Terme; Casazza; Vigano San Martino; Grone; Berzo S. Fermo; Borgo di Terzo; Luzzana; Entratico; Trescore Balneario; Cenate Sopra; Zandobbio; Cenate Sotto; S.Paolo D’Argon; Gorlago; Carobbio degli Angeli), le centrali cooperative Legacoop e Confcooperative, le organizzazioni Sindacali di CGIL, CISL e UIL.
Tanta fatica ma siamo soddisfatti!
Soddisfatti per il lavoro fatto, della partecipazione del territorio e delle sue comunità. Siamo felici di aver svolto, ancora una volta, un ruolo propositivo e di aver contribuito ad aggregare una compagine di grande importanza per un pezzo di futuro della nostra Valle.
Anche il Consorzio Servizi Val Cavallina è stato parte attiva e ha contribuito a coinvolgere i propri aderenti, svolgendo un ruolo altrettanto importante.
Un progetto che prevede un piano economico di 200.000 euro e che, se sarà meritevole, riceverà dalla Fondazione Cariplo un finanziamento pari al 60% e cioè 120.000 €.
Possono sembrare pochi ma la realtà del progetto fa emergere l’azione moltiplicatrice dell’eventuale finanziamento, in grado di immettere nel circuito virtuoso proposto numerose risorse inespresse del territorio e delle comunità locali, quelle ambientali, produttive, commerciali, culturali e umane: i VALORI DI VAL CAVALLINA.
Abbiamo, dunque, scoperto che possediamo un mezzo potentissimo che si chiama “Macchina dei VALORI”, che ha solo bisogno, per il suo più efficace utilizzo, di un buon rifornimento iniziale per poi procedere, in modo condiviso e coeso, speditamente verso la propria sostenibilità.
Il 10 maggio, alle 14.05 abbiamo cosi, convintamente, premuto il tasto “invia progetto” e abbiamo ricevuto il riscontro della sua accettazione con il numero di pratica 2016-1177.