LA NOSTRA COMUNITA’

La Val Cavallina è la Valle del fiume Cherio, nella provincia di Bergamo, che si snoda in tutta la sua lunghezza per 30 chilometri tra l’imboccatura di Trescore e la chiusura di Endine Gaiano, sull’estremità del lago in direzione nord-est. È la porzione di Valle che s’inserisce tra la Val Seriana più a ovest ed il Bacino del Sebino ed il lago di Iseo a sud-est: uno stretto corridoio che collega l’alta pianura bergamasca con la Valle Borlezza e, di conseguenza, la Val Camonica.

La parte più a nord della Valle che va restringendosi fino al lago di Endine, incassato tra i monti circostanti di Torrezzo e i Colli di San Fermo, è caratterizzata da un paesaggio ed un ambiente naturale di primordine. Qui troviamo i piccoli paesi del lago: Endine Gaiano, Spinone al Lago, Ranzanico, Bianzano e Monasterolo del Castello.

La parte più a sud, da Casazza a Trescore Balneario, segue il corso del Cherio e vede susseguirsi una serie di paesi di fondovalle Casazza, Vigano San Martino, Borgo di Terzo, Luzzana, Trescore e piccoli nuclei sulle pendici circostanti Gaverina Terme, Grone, Berzo San Fermo, Entratico, Zandobbio, Cenate Sopra.

E’ una Valle caratterizzata da una cultura del lavoro di lunga durata, prima, con il difficile equilibrio tra uomo, pascolo e allevamento, a cui, presto, si aggiunsero i traffici di valico giornaliero con la Val Seriana ed, in tempi più moderni, lo sviluppo manifatturiero di fondovalle, meccanico nell’area di gravitazione del capoluogo provinciale, tessile grazie all’influenza di Albino e della Val Seriana, siderurgico nella media ed alta Valle.

Oggi, la situazione economica della Valle non è certo tra le più critiche, sia pure con zone più problematiche nella media valle a causa, in particolare, della chiusura delle attività collegate al termalismo. L’elevata specializzazione produttiva, una sorta di “monocoltura” manifatturiera, ha tuttavia fatto sì che nell’area fosse avvertita in pieno la dura crisi internazionale del 2008, con chiusura di aziende anche storiche, il calo del settore immobiliare e dell’edilizia e l’aumento della disoccupazione.

Si delinea, così, nella Valle un processo non di crisi e di declino ma una dinamica di transizione e di trasformazione dell’identità locale che riguarda un’area che ha scorci paesaggistici e ambienti naturali di grande rilievo, con borghi e nuclei storici ancora vivi, con testimonianze storiche, architettoniche, religiose e più in generale, culturali. Luoghi, molto spesso, dove qualità della vita e benessere possono migliorare grazie a un agire collettivo teso ad assecondarne le specificità esistenti e a reinterpretarli, alla luce di valori locali ma non certo localistici, per riorientare la direzione dello sviluppo.

A dicembre 2008, a questa comunità si offre un’importante occasione per il territorio. L’INNESTO intercetta l’opportunità, attraverso la coprogettazione, di attivare importanti sinergie pubblico/privato, per attingere risorse a valere sul bando della Regione Lombardia, attinente il Programma Operativo Regionale (P.O.R.) F.E.R.S. 2007 – 2013 – asse 4 sul tema “Tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale finalizzato al turismo sostenibile ” e si fa promotore di un’ipotesi di progetto finalizzato a costruire e gestire un sistema di ospitalità e fruizione sul territorio che sia in grado di proporre la Val Cavallina come destinazione.

A fronte di un importante investimento la comunità locale ha, così, intrapreso il suo progetto di sviluppo, facendo leva sul protagonismo dei cittadini per dare risposte ai bisogni comuni ponendo attenzione ai più deboli, creare occasioni di lavoro e valorizzare le potenzialità del territorio.